Bulimia

La bulimia nervosa ha la stessa epidemiologia dell’anoressia: sesso femminile, fascia di età  compresa tra i 12 e i 35 anni, con picco di insorgenza a 18 anni.
 

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Il nucleo centrale sia per la Bulimia che per l’ Anoressia è costituito dall’ insoddisfazione per il proprio aspetto fisico, bassa autostima, preoccupazione per gli effetti ingrassanti del cibo, desiderio intenso di essere magri.

La bulimia tuttavia ha un decorso differente; porta ad una dipendenza dalla quale inizialmente non si vuole uscire perché se pur dolorosa apparentemente da certezza. Le persone affette da bulimia non riescono a controllare la quantità  di cibo ingerito ma paradossalmente dimostrano un forte desiderio di controllo nella sua espulsione.

Le abbuffate possono essere provocate dalle diete, dallo stress o dalle emozioni negative, come la rabbia o la tristezza. Il vomito e le altre tecniche per evitare di ingrassare sono tutti modi per avere l’impressione di tenere meglio sotto controllo la propria vita e alleviare lo stress e l’ansia.

Non esiste una causa unica per la bulimia, al contrario ci sono diversi fattori che possono risultare decisivi per lo sviluppo della patologia.
I pazienti affetti da bulimia possono guarire grazie all’aiuto di un’equipe formata da medici, nutrizionisti e psicologi
ecc. I medici aiutano il paziente a ristabilire un rapporto corretto con il cibo e ad affrontare i pensieri e le sensazioni negative.

La terapia per la bulimia usa diverse tecniche, ma il successo della terapia dipende dal paziente. Uno dei problemi della bulimia è proprio la vergogna che si prova nel mostrarsi deboli e nel contempo la convinzione di essere soli ed incompresi nell’affrontarla.

I sintomi bulimici, difficili da sradicare, ma non impossibili, consistono in un anomalo aumento della sensazione di fame, con frequenti abbuffate (minimo due volte a settimana per almeno tre mesi), seguite dall’eliminazione del cibo ingerito con vari metodi.

Al momento della crisi il soggetto ha un irrefrenabile desiderio di cibo ed in breve ingerisce tutto ciò che gli capita, deglutisce senza sentire i sapori,  al contrario della persona affetta da anoressia, con una perdita di controllo sul proprio comportamento; segue un forte senso di colpa e l’eliminazione attraverso il vomito autoindotto, l’uso di lassativi o di diuretici, a cui può far seguito un periodo di dieta ristretta o di digiuno.

Gli effetti sul peso corporeo sono meno drastici rispetto all’anoressia, non si ha dimagrimento estremo, il peso tende a rimanere basso ma costante o in leggero sovrappeso. I soggetti bulimici soffrono spesso di depressione, per cui è più facile stabilire una relazione medico-paziente e portare avanti la terapia.