#MetticiLaFaccia: firma la petizione!

3500 morti accertate in italia nel 2018;
3.500.000 i casi in totale nel nostro paese;
I DCA sono, per mortalità, al secondo posto dopo gli incidenti stradali tra i giovani adolescenti, ma secondo il Ministero della Salute queste persone non esistono.
 
È quanto emerge dal rapporto SISM pubblicato sul sito del Ministero, sui dati della Salute Mentale nel 2018.
 
Secondo il rapporto del Ministero gli utenti psichiatrici di sesso femminile sono il 53,8 %, eppure nei DCA risultano essere molte di più
 
Secondo il rapporto del Ministero gli utenti psichiatrici sono in larga percentuale sopra i 45 e risultano meno numerosi sotto i 25 anni, eppure nei DCA i più colpiti sono gli adolescenti
 
Secondo il rapporto del Ministero le giornate medie presso strutture residenziali per paziente sono pari a 936,5 giorni, eppure nella realtà delle persone affette da DCA chi ha la “fortuna” di accedere alle cure, nelle poche strutture residenziali dedicate, dopo interminabili liste d’attesa, la durata media del ricovero non supera i 90 giorni.
 
Secondo il rapporto del Ministero oltre il 74% degli accessi psichiatrici in Pronto Soccorso viene poi curato a casa, eppure per i DCA il Ministero della Salute stesso ha emanato delle raccomandazioni per i Pronto Soccorso, sotto il nome di “Codice Lilla” o “Percorso Lilla”, che dovrebbe implicare, oltre al riconoscimento, la presa in carico con percorsi di cura dedicati.
 
Secondo il rapporto del Ministero le patologie considerate all’interno del SISM 2018 sono : disturbi schizofrenici , disturbi della personalità , abuso di sostanze e il ritardo mentale prevalente nei maschi . Mentre per quello femminile disturbi nevrotici , affettivi e depressivi .
 
EPPURE I DCA sono considerati una malattia psichiatrica, sia per le loro caratteristiche semeiotiche, che per essere stati categorizzati, dal Ministero, nei LEA, in questa stessa macro area.
 
I LEA sono livelli essenziali di assistenza sanitaria, prestazioni e servizi che il nostro SSN è tenuto a fornire a TUTTI i cittadini gratuitamente, o dietro pagamento di un ticket , grazie alle risorse pubbliche raccolte attraverso le tasse.
 
Nel loro ultimo aggiornamento c’è anche un paragrafo dedicato all’ assistenza specifica a particolari categorie, ma i DCA, sempre inglobati all’interno della Salute Mentale, non sono contemplati.
 
E’ evidente il paradosso per cui una patologia con numeri enormi, in costante crescita sia per malati che per mortalità, con una grave carenza/assenza di percorsi di cura dedicati, non venga considerata non solo come emergenza socio-sanitaria, ma nemmeno “conteggiata” nei suoi rapporti ufficiali e pubblici.
 
E allora ci chiediamo se anche con i LEA venga adottato lo stesso criterio d’invisibilità, che non è solo credibile, ma tristemente reale e che si riscontra purtroppo, ogni qualvolta non viene data risposta alle richieste di cura. Pensiamo che una così grave “dimenticanza” non avrebbe ragion d’essere se i LEA si scorporassero per rendere i DCA malattie “degne” di divenire ed essere parte a sé.
 
Forse allora il Ministero della Salute terrebbe di conto (letteralmente) anche i DCA e, le cure, finalmente, prenderebbero la direzione che da anni chiediamo a voce alta.
 
Ed è per questo che lanciamo una petizione popolare per : L’ INSERIMENTO DEI DCA ALL’INTERNO DEI LEA ( LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA) COME MALATTIA A SE’ STANTE.

#metticilafaccia

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